giovedì 23 novembre 2023

Torta russa

 

Carissimi amici, bentornati nella mia cucina degli Angeli

Oggi esploriamo insieme le dolci radici della Torta Russa di Verona, un capolavoro della pasticceria italiana che ha conquistato i palati di tutto il mondo. Questa squisita torta, ricca di storia e tradizione, è un vero e proprio gioiello della gastronomia veronese.

La Torta Russa, nonostante il suo nome, ha origini profondamente radicate nella città di Verona. La sua storia si intreccia con le vicende culturali e culinarie di questa storica città, rendendola non solo un dolce, ma un pezzo di storia da assaporare. Con la sua croccante pasta sfoglia e il suo ricco ripieno di mandorle, questa torta è un esempio eccellente dell'arte pasticcera italiana.

Nel corso degli anni, la Torta Russa di Verona è diventata simbolo di ospitalità e raffinatezza, un must per ogni appassionato di dolci italiani. Attraverso la mia esperienza e passione per la cucina, vi guiderò nella scoperta di questo dolce, unendo tradizione e innovazione.

Veniamo alla ricetta, ma prima vi invito ad iscrivervi al mio gruppo FacebookABBATTITORE DI TEMPERATURA E ATTREZZATURE DA CUCINA: CONSIGLI E RICETTE dove potrete trovare nella sezione eventi del gruppo la diretta dove ho realizzato questo deliziosissimo dolce!

Vi aspetto

Ingredienti: per uno stampo da 20 cm
150 g Farina 00
100 g Farina di mandorle
100 g Zucchero di canna
100 g Amaretti
100 g Burro
1 cucchiaino di  aroma mandorla amara o un bicchierino di liquore all'amaretto
1 cucchiaio di olio essenziale di limone o buccia di limone grattugiato.
180 g  Uova
1 bustina Lievito in polvere per dolci
1 rotolo Pasta Sfoglia rotondo
Procedimento:
Iniziamo sciogliendo delicatamente il burro, optando per il microonde o il classico metodo a bagnomaria. Lasciatelo poi raffreddare.
Nella Planetaria, unite uova e zucchero di canna. Usando la frusta a filo, montate il tutto fino a ottenere una crema spumosa e leggermente biancastra. 
A questo punto, potete arricchite il composto o con la freschezza della scorza di limone e il tocco unico del liquore all’amaretto o come ho fatto io aggiungendo l'aroma mandorla amara e l'olio essenziale di limone.

Dopo aver aggiunto il burro fuso a filo ormai freddo, continuate a montare giusto il tempo da farlo assorbire completamente. 
Riducete gli amaretti in finissima polvere e amalgamateli con la farina classica, quella di mandorle e la bustina di lievito.

Con la planetaria alla minima velocità, incorporate le polveri al vostro composto di uova e zucchero.

Prendete ora la pasta sfoglia rotonda e adagiatela nello stampo, mantenendo la carta forno.  quindi versatevi l’impasto, livellando accuratamente la superficie.

Infine, ripiegate i bordi della pasta sfoglia verso l'interno, coprendo leggermente l'impasto della vostra Torta Russa. Cuocete in forno  ventilato già caldo a 200° per i primi 10 minuti, poi abbassate a 180° e continuate la cottura per i rimanenti 35/40, fino a che la pasta sfoglia e la superficie della torta non si colorano di un dorato invitante.

Una volta sfornata la vostra Torta Russa, lasciatela riposare a temperatura ambiente per circa 10 minuti. Questo tempo permetterà di eliminare l'umidità in eccesso. Nel frattempo, preparate il vostro abbattitore di temperatura, selezionando la funzione di pre-raffreddamento dedicata. Quando l'abbattitore è pronto, Togliete la torta dallo stampo, adagiatela sulla griglia posizionatela al suo interno e procedete con l'abbattimento seguendo la specifica opzione: ABBATTIMENTO -> DOLCI -> TORTE. Questo passaggio è cruciale per preservare al meglio la freschezza e la consistenza della torta russa.
Poco prima di servirla spolverizzatela  con dello zucchero a velo e servite.
Eccola pronta in tutto il suo splendore!
La fetta!
Mi raccomando se la provate fatemi sapere!
Un abbraccio e alla prossima ricetta 
Francesco 

2 commenti:

  1. Mi ha sei incuriosito non tantissimo perché per me gli amaretti sono troppo dolci. Ma mi ispira tantissimo. Fa dare sicuramente 😘

    RispondiElimina
  2. grazie come sempre, appena ho un attimo di tempo la provo e poi ti dico...

    RispondiElimina

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