Carissimi amici, bentornati nella mia cucina, oggi pubblico una ricetta fuori stagione realizzata durante il periodo in cui eravamo costretti a rimanere a casa, questo primo al quale ho cambiato il tipo di pasta è un primo piatto emblema della tavola pugliese che contiene gli ingredienti tipici di questa regione: la pasta di grano duro, gli ortaggi e l’olio extravergine di oliva.
Le pasta alle cime di rapa sono uno dei primi piatti più famosi della della cucina pugliese e rappresentano anche una buonissima portata per vegetariani e vegani, qualora si omettano le acciughe.
La cima di rapa (Brassica rapa sylvestris) è un ortaggio tipico dell’agricoltura del Sud Italia, in particolare di Lazio, Puglia, Molise e Campania, e presente sulle tavole dall’autunno all’inverno.
Oltre alla sua bontà e alla versatilità in cucina, la cima di rapa è molto apprezzata dal punto di vista nutrizionale perchè contiene sali minerali, vitamine, antiossidanti e ha un basso contenuto calorico.
Quest’ultima caratteristica potrebbe essere vanificata quando l’ortaggio diventa ingrediente di ricette golosissime e sostanziose; si pensi a “salsiccia e friarielli” in Campania oppure alle “Orecchiette alle cime di rapa“.
Nelle storia delle orecchiette riportata da Wikipedia, si apprende che risalirebbero al Medioevo e in particolare al periodo della dominazione normanno-sveva, tra il XII e il XIII secolo, nella zona di Sannicandro di Bari. Già a quell’epoca, infatti, si produceva una pasta artigianale di grano duro pugliese, dalla forma circolare e incavata al centro con la pressione del pollice. Una volta pronta, la pasta veniva essiccata in modo da poterla conservare per periodi più o meno lunghi, anche sulle navi che partivano per lunghi viaggi. Successsivamente, da Bari le orecchiette si sarebbero diffuse nel resto della Puglia e in Basilicata e furono gli Angioini, che dominavano le due regioni nel Duecento, a dare alla pasta il nome che oggi conosciamo.
Io invece di fare le orecchiette ho fatto gli gnocchetti e devo dire che il risultato non è stato per niente male.
Ecco a voi la ricetta.
Ingredienti: per 6 persone
Per circa 600 gr di cavatelli400 gr di farina di semola di grano duro
180/200 gr di acqua tiepida
Per il condimento:
1 kg di cime di rapa fresche
1 spicchio d'aglio intero
3 filetti di acciuga
Olio EVO Q.b.
50 gr di pangrattato
Procedimento:
Versiamo nella ciotola della planetaria la farina di grano duro, montiamo il gancio a spirale azioniamo la macchina a velocità 2 e versiamo a filo l' acqua poco alla volta; impastiamo 5 minuti.
Togliamo la pasta dalla ciotola e facciamola riposare sul tavolo per 10 minuti coperta con una boule di vetro.
Dopo tagliamo dal panetto dei piccoli pezzetti di pasta e facciamo dei cordoncini spessi circa 4 mm e larghi 3 cmInseriamo il cordoncino di pasta nel lato destro e otteniamo i cavatelli girando la manovella.
Man mano che i cavatelli sono pronti adagiamoli su un vassoio infarinato
PS: Adesso con la pasta ottenuta abbiamo due possibilità o la usiamo subito oppure se abbiamo l'abbattitore possiamo man mano che è pronta surgelarla rapidamente con il programma surgelazione e una volta surgelata riporla nei sacchetti e conservarla in freezer. all'occorrenza ci basterà buttarla direttamente da surgelata in acqua bollente e procedere come da ricetta.
Prepariamo il pangrattato "atturrato": versiamo un po d'olio in una padella e versiamo a pioggia il pangrattato e facciamolo tostare secondo il nostro gusto, aggiungiamo infine un pizzico si sale.
Laviamo e mondiamo le cime di rapa. Mettiamo su una pentola con abbondante acqua (ci servirà per lessare le come di rape e per cuocere i cavatelli)
Versiamo in una capiente padella un filo d'olio, aggiungiamo lo spicchio d'aglio e accendiamo il fuoco, mescoliamo fino a far sciogliere le alici e a far imbiondire l'aglio.
Intanto versiamo le cime di rapa nella pentola con l'acqua in ebollizione e facciamoli bollire per qualche minuto
Poi scoliamoli e passiamoli nella padella dove abbiamo fatto soffriggere l'aglio e le alici e facciamo insaporire.
Riportiamo sul fuoco l'acqua dove abbiamo cotto le cime di rapa, saliamola e appena raggiunge il bollore lessiamo i cavatelli per 5 minuti,
disponiamo nei singoli piatti e infine spolverizziamo sopra una manciata di pangrattato torrefatto e del peperoncino rosso a piacere e serviamo!
Il nostro piatto è pronto, non mi resta che augurarvi buon appetito...
Voglio dedicare questa ricetta alla mia amica Stefania Francabandiera che adora le cime di rapa e poi lei è pugliese DOC. Dolcissima Stefy questa pasta mi ricorda quei giorni passati con te! Ti voglio bene!
Alla prossima ricetta
con affetto
francesco
la storia dell'orecchietta è stata presa sul sito la gazzetta del gusto
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